HO PAURA DELLA LUCE

HO PAURA DELLA LUCE

Imprigionati in una gabbia di paura?
La soluzione c’è

Imprigionati dalla paura

È mattina. Dalla finestra entra uno spiraglio di luce e simultaneamente comincia a suonare la sveglia. Un nuovo giorno inizia. Apro gli occhi e le mie paure sono ancora qui.

Sento i miei genitori che dalla cucina dicono: “Che bel sole, sarà una giornata stupenda!” Ma io mi ritrovo seduta sul mio letto e non riesco a essere d’accordo.

Ho paura di alzarmi. Ho paura di iniziare questa giornata. Sto male e anche respirare mi risulta difficile. Sono in crisi! Inizio a vestirmi, ma l’immagine di me che vedo riflessa nello specchio non mi piace. Eppure sono io, ma non riesco ad accettarmi e ho il terrore che neanche gli altri ci riescano.
Di nuovo esclusa, di nuovo derisa, di nuovo trafitta dagli sguardi di chi mi circonda.

Ho paura di soffrire ancora, il mio cuore è spezzato, tradito e ferito da tutti. Avevo tanti sogni da realizzare, volevo essere felice, credevo nell’amore ed ero certa di poterlo realizzare per davvero… Ma forse l’amore vero in realtà non esiste, ed erano solo favole quelle nelle quali credevo; magari è una fortuna solo per pochi… Lo so, sono io ad essere “sbagliata”; per questo nessuno mi ama e nemmeno io riesco più a volermi bene.

Il buio non mi spaventa più, perché quando scende la notte posso rifugiarmi nel sonno e dormire (quando ci riesco) non mi fa pensare; dormire mi fa dimenticare, per un po’ di ore, tutto quello che durante il giorno non sono capace di affrontare. Non so se finirà mai. Forse dovrei solo smettere di aprire gli occhi la mattina, forse dovrei mollare perché non so se qualcuno potrà mai aiutarmi. La luce mi fa paura!

Liberati dalla paura

Pensi di rivedere la tua vita, anche solo in qualche aspetto, nelle parole che hai appena letto?
La paura è riuscita a rendere orribili le tue giornate?
Nella Bibbia troverai la soluzione:

Nel giorno della paura, io confido in te.
Salmo 56:3

Tanto per cominciare, fidati di Gesù. Lui è in grado di liberarti dalla paura! Ogni giorno potrai rivolgerti a Lui perché ha promesso che ti risponderà e che sarà dalla tua parte:

Nel giorno che t’invocherò i miei nemici indietreggeranno.
Questo so: che Dio è per me.
Salmo 56:9

Potrà sembrarti una favola, ma la Bibbia ci assicura che chi sceglie di affidarsi a Gesù Cristo

…starà al sicuro, vivrà tranquillo, senza paura di nessun male.
Proverbi 1:33

La paura degli uomini è una trappola, ma chi confida nel Signore è al sicuro.
Proverbi 29:25

Hai davvero l’occasione di fuggire da questa prigione! Gesù Cristo è venuto sulla terra per cercare e salvare ciò che era perduto; ti ha amata così profondamente che è morto per donarti una nuova vita. Per Lui TU vali eccome!

Quando domani mattina suonerà la sveglia ricordati a chi hai affidato la tua vita e rifletti su quanto sei preziosa e bella per Dio.

Questo è il giorno che il Signore ci ha preparato;
festeggiamo e rallegriamoci in esso.
Salmo 118:24

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FEDE FORTE IN TEMPI DIFFICILI

FEDE FORTE IN TEMPI DIFFICILI

La Bibbia dipinge chiaramente un’immagine, infinitamente tenera e personale, ricordandoci che Dio “ascolta il nostro pianto” sempre (Salmo 6:8). Alcune traduzioni dal testo Ebraico dicono: “Egli conta o riceverà o conosce ogni nostra singola lacrima”.

Questo altare di fede che siamo chiamati a costruire, mentre venti di incertezza, rabbia, paura, angoscia e dubbio ruggiscono minacciosamente su di noi da ogni lato, è spesso uno degli altari più difficili da costruire. Come ad esempio una madre single che oggi si prende cura di suo figlio, spaventato, distante ed arrabbiato, mentre solo ieri sembrava essere così affezionato ed amorevole. Lei se ne sta a letto chiedendosi: “chi è questo mostro, così arrogante e ostile che indossa i panni di mio figlio? Perché? Come posso crescere un figlio senza un padre nella nostra casa?”

Come tu ed io, atterrati dalla malattia, mentre ascoltiamo il dottore che ci dice parole atroci come il cancro e che si tramutano in un turbine in paura e panico. Come una persona single, circondata dai suoi amici sposati ed i loro bambini, che annega nella solitudine e si chiede: “Quando, Signore? E perché?” Come un uomo d’affari che dopo aver dato tutto ciò che aveva negli anni, il suo meglio, adesso deve affrontare la bancarotta. Si sente perso, inutile, impotente ed un totale fallimento.

Questa fede che cammina nella valle dell’ombra di morte persevera nel calcare sentieri nei i quali “i turisti della croce” non osano camminare. No, in questo luogo, troverai veri cristiani. Un pastore appassionato che muore mille volte nel vedere la sua chiesa arenarsi in una orrenda divisione. Un uomo o una donna di fede abbandonati e traditi, ridotti all’osso dal divorzio che non potrà essere riparato. La frattura dell’anima è così violenta che questa persona sente davvero come se dovesse sempre zoppicare per il resto della sua vita.

C’è una fede che può e verrà ricostruita, ristorata e risuscitata. Abraamo perse il suo altare (leggi Genesi 12). C’era una carestia in quella terra e le parole della Scrittura innalzano un vero, seppur doloroso, velo che cela ciò che davvero accadde ad Abraamo.

Caro lettore, la Bibbia è un’implacabile specchio di verità ed il Suo scopo e visione è quello di salvare la tua vita (leggi Giacomo 1:23-25). by Claude Houde

DIRETTA VERSO UNA COLLISIONE

DIRETTA VERSO UNA COLLISIONE

Gesù ordinò ai Suoi discepoli di salire su una barca diretta verso una collisione. La Bibbia dice che Egli li “costrinse a salire sulla barca” (Matteo 14:22). La barca era diretta verso acque agitate; sarebbe stata sballottata come un pezzo di sughero; i discepoli sarebbero stati scaraventato in un’esperienza da mini-Titanic – e Gesù lo sapeva sin dall’inizio.

Dov’era Gesù? Egli era sul monte, osservando il mare, guardando i discepoli e pregando per loro che non fallissero la prova che Lui sapeva dovevano attraversare. Il viaggio in barca, la tempesta, le onde burrascose, i venti, tutto faceva parte di una prova progettata dal Padre. Stavano per imparare la più grande lezione di sempre – la lezione su come riconoscere Gesù nella tempesta!

A questo punto, i discepoli Lo riconoscevano come operatore di prodigi, l’Uomo che aveva trasformato dei pesci in cibo miracoloso. Lo riconoscevano come amico dei peccatori, Colui che aveva portato salvezza ad ogni sorta d’umanità. Lo conoscevano come Colui che provvedeva a ogni loro bisogno, persino pagando le loro tasse coi soldi tratti dalla bocca di un pesce.

Riconoscevano Gesù come “il Cristo, il Figlio di Dio”. Lo conoscevano come un insegnante, che insegnava loro come pregare, perdonare, legare e sciogliere. Sapevano che avesse parole di vita eterna. Sapevano che avesse potenza sopra ogni opera del diavolo. Non avevano però mai imparato a riconoscere Gesù nella tempesta.

Questa è la radice di molti dei nostri guai oggi. Confidiamo in Gesù affinché compia miracoli e guarigioni. Crediamo in Lui per ottenere salvezza e perdono dei peccati. Guardiamo a Lui come Colui che provvede a ogni nostro bisogno. Confidiamo in Lui affinché un giorno ci porti nella gloria. Quando però una tempesta improvvisa si abbatte su di noi e tutto sembra crollare, troviamo difficile vedere Gesù vicino a noi. Non riusciamo a credere che possa permettere delle tempeste per insegnarci come avere fiducia. Non siamo mai abbastanza certi che Egli sia vicino quando le cose si agitano davvero.

C’era una sola lezione che i discepoli dovevano imparare in questa tempesta – una sola! Una lezione semplice – non una profonda, mistica, da far tremare la terra. Gesù voleva semplicemente che confidassero in Lui come loro Signore in ogni tempesta della vita. Voleva semplicemente che i discepoli mantenessero la loro fiducia e allegrezza persino nei momento più neri della prova. Tutto qua! by David Wilkerson

PIENAMENTE PREPARATI

PIENAMENTE PREPARATI

Voglio essere un soldato che sia pienamente preparato per il campo di battaglia. So che la vittoria viene conquistata molto prima che inizi la battaglia. È vinta nel centro di reclutamento, nell’addestramento e nella formazione. Quando il nemico giungerà a me all’improvviso, avrò bisogno di tutte le munizioni disponibili, e quelle munizioni vengono fornite dalla potente Parola di Dio che nascondo nel mio cuore. Così, la prossima volta che il diavolo mi attacca, sono certo di avere delle riserve alle quali attingere. Avrò vinto la battaglia da solo con Dio, prima di scendere nel campo di battaglia.

Sei un soldato impegnato e credi che Dio ti stia equipaggiando anche adesso? Se è così, allora stai adempiendo a tre requisiti:
1. Sei un diligente lettore della Parola di Dio.

Nello studiare la Scrittura, inizi a comprendere quanto Dio ti ami. Se non sei convinto del Suo amore assoluto, non sarai in grado di gestire alcuna crisi incombente e ti convincerai del Suo amore solo divorando la Sua Parola.

2. Coltivi intimità quotidiana con Dio, attraverso un tempo di preghiera di qualità.

Il nostro Signore vuole che gridiamo a Lui nel momento della crisi, ma la preghiera durante le nostre avversità non basta. Dobbiamo ricercare nostro Padre anche nei momenti buoni. La nostra fede non è destinata ad essere solo situazionale. Deve provenire da un rapporto costante col Signore.

3. Confidi che Dio non permetterà che affronti alcuna prova senza creare un modo per fartela sopportare.

Se una grande prova dovesse sopraggiungere, non devi preoccuparti se sarai forte o cederai. Nostro Padre dona la grazia quando essa è necessaria e se hai sviluppato un rapporto stretto e intimo con Lui, Egli spanderà la Sua grazia duratura su te quando ne avrai bisogno.

Dio ti invita ad entrare nel Suo riposo – oggi.

“Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo” (Matteo 11:28). by David Wilkerson

ENTRARE NEL RIPOSO DI DIO

ENTRARE NEL RIPOSO DI DIO

Per entrare nel riposo di Dio, dobbiamo rinunciare ai nostri sforzi e al nostro sudore. Soltanto la fede ci da accesso a questo riposo perfetto: “Noi infatti, che abbiamo creduto, entriamo nel riposo” (Ebrei 4:3). Con parole semplici, dobbiamo disporre i nostri cuori a credere che Dio sia fedele a liberarci in ogni circostanza, a prescindere da quanto sembri impossibile.

“Chi infatti è entrato nel suo riposo, si è riposato anch’egli dalle proprie opere, come Dio dalle sue” (Ebrei 4:10). Quando siamo nel riposo di Cristo, non cerchiamo più di indossare una maschera coraggiosa in tempi di avversità. Non ostentiamo una falsa accettazione della nostra crisi e non ci preoccupiamo di poter cedere alla paura e iniziare a mettere in discussione l’amore di Dio. In breve, la nostra “mentalità da opere” ha cessato di motivarci. Ora abbiamo imparato a confidare semplicemente nel Signore.

In che modo sviluppiamo tale fiducia? Cerchiamo il Signore in preghiera, meditiamo la Sua Parola e camminiamo in obbedienza. Obietterai, “Ma queste cose sono opere”. Non sono d’accordo. Sono atti di fede. Se osserveremo tali discipline, confidiamo che lo Spirito Santo sia all’opera in noi, edificando una riserva di forza per il momento del bisogno. Forse non avvertiamo il potenziamo di Dio all’opera dentro di noi, o la Sua potenza che viene edificato in noi, ma quando arriverà la prossima prova, queste risorse celestiali si manifesteranno in noi.

Questo è il motivo primario per cui cerco il Signore diligentemente – digiunando, pregando, studiando, cercando di obbedire ai Suoi comandamenti per la potenza dello Spirito Santo. Non è perché sono un ministro che vuole dare il buon esempio. Faccio queste cose perché so di avere ancora molte prove davanti a me. Finché servirò il Signore, il diavolo non mi darà mai tregua. Affronterò guerre intense, attacchi a sorpresa e, nonostante tutte le vittorie e la pace già sperimentate, avrò sempre bisogno delle risorse del cielo che mi aiutino a resistere. by David Wilkerson

VIVERE NEL RIPOSO DI DIO

VIVERE NEL RIPOSO DI DIO

Mia moglie Gwen aveva solo trentaquattro anni la prima volta che scoprirono un cancro in lei. Restammo devastati dalla notizia. Ci eravamo appena trasferiti a New York per iniziare un ministero con le gang di strada. Ora, mentre camminavo per le strade predicando ai membri delle bande e ai drogati, dovevo ricacciare indietro lacrime di angoscia e timore. Ma il Signore mi rassicurava sempre, “Sono fedele, David. Non abbandonerò te né i tuoi cari”. Dio camminò con me nella spaventosa avversità del cancro e in tutte quelle che seguirono.

Tuttavia, il Signore non vuole che la nostra vittoria sia semplicemente l’esperienza di una volta sola. Il suo obiettivo per noi non è quello di emergere da una crisi dicendo, “Grazie, Dio, ho conservato la fede in tutto questo”. Sì, magari ce l’hai fatta stavolta, ma come la vittoriosa Israele al Mar Rosso, alla fine arriverà un’altra prova e potrebbe trattarsi di una prova di tutt’altro tipo.

Vivere nel riposo di Dio è uno stile di vita. Egli vuole che manteniamo la Sua pace e certezza in tutte le nostre prove, sapendo che il nostro sommo sacerdote è toccato dai sentimenti delle nostre infermità.

Non fraintendermi: non sto parlando di raggiungere un qualche tipo di nirvana. Molti insegnanti New Age affermano che l’unico modo per sopportare le crisi a venire è di indurire il tuo cuore ora e uccidere tutto il tuo amore. In breve, se solo smetti di preoccuparti degli altri, non sarai ferito. Dunque, devi farti d’acciaio contro le calamità della vita.

Dio però non si è mai glorificato quando i Suoi servi si sono intorpiditi. Non è questo il Suo riposo, piuttosto, riguarda l’imparare a confidare nella Sua promessa di essere fedele verso noi in ogni cosa.

Sono padre di quattro figli e nonno, e posso dirti onestamente che non c’è stato mai un momento in cui sia riuscito a restarmene da un lato a guardare la mia progenie soffrire senza voler partecipare a quella sofferenza con loro. In momenti del genere, ho fatto tutto ciò che era in mio potere per guarirli e liberarli. Ti chiedo: quanto più il nostro Padre celeste ci ama, cammina con noi nelle prove e brama guarire le nostre ferite?

“Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a coloro che gliele chiedono” (Matteo 7:11). by David Wilkerson

UN LUOGO DI PERFETTO RIPOSO

UN LUOGO DI PERFETTO RIPOSO

Esiste un luogo in Cristo in cui non esiste alcuna ansietà per il futuro. In questo luogo, non c’è paura di qualche improvvisa calamità, dell’afflizione, della disoccupazione. Non c’è timore dell’uomo, di fallire, di perdere la propria anima. Questo è un luogo di totale certezza nella fedeltà di Dio. Lo scrittore agli Ebrei lo definisce un luogo di riposo perfetto.

Fu offerto un riposo perfetto come questo ad Israele, ma il dubbio del popolo e la sua incredulità li esclusero dal riposo di Dio: “Quelli a cui prima fu annunziata la buona novella non vi entrarono a motivo della loro incredulità” (Ebrei 4:6). Gli israeliti vissero nella paura e nel terrore costante, sempre in attesa della prossima crisi. Come risultato, rimasero desolati nelle loro prove.

Se Israele fosse entrata in questo riposo, l’opera di Dio nel Suo popolo sarebbe stata completa. Ma poiché non entrarono, il Signore continua a cercare in ogni generazione un popolo che lo faccia: “Resta dunque un riposo di sabato per il popolo di Dio” (Ebrei 4:9).

Dio ci sta dicendo, “Quest’offerta di riposo è per voi – oggi. Esiste ancora un luogo in Me in cui ogni dubbio e timore non esiste più. È un luogo in cui sarai preparato per qualsiasi cosa debba accadere”. Dunque, la Sua Parola ci esorta, “Perciò, poiché rimane ancora una promessa di entrare nel suo riposo, abbiamo timore perché qualcuno di voi non ne resti escluso” (Ebrei 4:1).

Oggi migliaia nel popolo di Dio non sanno nulla di questo riposo in Cristo. Quando leggono le terribili notizie nei quotidiani – racconti di tragedie, calamità, morti – vengono inondati di paura e terrore. La loro preghiera costante è, “Oh, Dio, ti prego non prendere uno dei miei cari. Non potrei mai affrontare un dolore simile”.

Tuttavia, se sei nel riposo del Signore, non soccomberai a tale paura. Non andrai nel panico né andrai in pezzi quando sarai colpito da una crisi inaspettata. E non perderai la speranza, accusando Dio di aver causato i tuoi problemi. Sì, sopporterai il dolore comune ad ogni essere umano, ma nella tua anima sarai nel riposo, perché saprai che Dio ha il controllo di tutto ciò che ti riguarda. by David Wilkerson

LA POTENZA PROTETTRICE DI DIO

LA POTENZA PROTETTRICE DI DIO

Il mondo brama vedere la testimonianza della potenza protettrice di Dio e continuerà a chiederci fino al ritorno di Gesù, “Oh, cristiano, vedo che servi Dio fedelmente. Digiuni, preghi e testimoni della Sua gloria e potenza, eppure ora sei nella prova. Dimmi, il tuo Dio ti ha sostenuto in quest’avversità? Qual è la tua testimonianza ora che sei nella fossa dei leoni?”

Puoi immaginarti la gioia di Dario quando udì la voce di Daniele gridare, “Allora Daniele disse al re: «O re, possa tu vivere per sempre! Il mio Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le bocche dei leoni, ed essi non mi hanno fatto alcun male” (Daniele 6:21-22). Daniele era vivo e stava bene, eppure non credo che questo servo devoto abbia dormito quietamente quella notte. Non era un superuomo, non più di quanto non lo siamo noi oggi e il nostro Dio non si aspetta che agiamo innaturalmente quando affrontiamo tali crisi. I nostri sentimenti di trepidazione in questi momenti sono normali.

Penso che Daniele vegliò e pregò tutta la notte. Ogni volta che un leone sbadigliava e digrignava i denti, Daniele deve aver silenziosamente pregato, “Confido ancora, Signore. Credo che chiuderai la bocca di quell’animale”. Si tenne stretto alla sua fede e la Scrittura ci dice, “E non si trovò su di lui alcuna lesione, perché aveva confidato nel suo Dio” (Daniele 6:23).

Un uomo confidò in Dio davanti agli occhi degli uomini e un intero regno ne fu influenzato. La Bibbia afferma: “Allora il re Dario scrisse a tutti i popoli, nazioni e lingue che abitavano su tutta la terra…Io decreto che in tutto il dominio del mio regno si tremi e si tema davanti al Dio di Daniele, perché egli è il Dio vivente, che sussiste in eterno. Il suo regno non sarà mai distrutto e il suo dominio non avrà mai fine. Egli libera, salva, e opera segni e prodigi in cielo e sulla terra; è lui che ha liberato Daniele dal potere dei leoni” (Daniele 6:25-27).

Comprendi ciò che Dario qui stava dicendo? Stava esaltando Dio, non solo per i Suoi prodigi naturali, ma perché aveva liberato Daniele dalla morte. Questo re pagano aveva bisogno di vedere un solo credente che credesse davvero in ciò che predicava e, in risposta, dichiarò, “Ho visto un uomo che ha mantenuto una testimonianza del suo Dio. Non ha mai dubitato. E il Signore l’ha liberato dalla potenza dell’inferno”. by David Wilkerson

RIPOSA IN LUI

RIPOSA IN LUI

Sotto pressione, la maggior parte di noi rimugina sui propri bisogni: “Se solo avessi questa cosa. Se solo potessi lavorare su quella debolezza”. Ma Gesù ci dice di non fissarci sui nostri bisogni, piuttosto su Colui che provvede. “Perciò io vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di che vi vestirete. La vita non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Osservate gli uccelli del cielo: essi non seminano, non mietono e non raccolgono in granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? E chi di voi, con la sua sollecitudine, può aggiungere alla sua statura un sol cubito?” (Matteo 6:25-27).

Nell’Antico Testamento, quando la situazione sembrò impossibile al re Asa, Egli si concentrò su Colui che provvede, non sul problema. Quando il regno fu circondato da un nemico imponente, privo di ogni speranza, Asa pregò, “Signore, non so cosa fare, ma il mio sguardo è fisso su di Te” (cfr. 2 Cronache 14:9-12).

Gesù ci mostra che dobbiamo rendere grazie in mezzo alle nostre situazioni. Affrontare le folle affamate con soli pochi pani e pesci, Gesù rese grazie a Dio: “Poi Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì” (Giovanni 6:11).

Gesù ringraziò il Padre prima che il bisogno venisse soddisfatto – e ne seguì un miracolo: “E, dopo che furono saziati, Gesù disse ai suoi discepoli: ‘Raccogliete i pezzi avanzati perché niente si perda’. Essi dunque li raccolsero e riempirono dodici cesti con i pezzi di quei cinque pani d’orzo avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, avendo visto il segno che Gesù aveva fatto, disse: ‘Certamente costui è il profeta, che deve venire nel mondo’” (6:12-14).

La tua situazione non dipende dalle tue risorse – ma da quelle di Dio. “Ora il mio Dio supplirà ad ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze in gloria” (Filippesi 4:19).

Forse hai pianto fino all’estremo per il tuo bisogno. Ora non è il momento di ripassare tutti i tuoi fallimenti; piuttosto, è tempo di ricordare a te stesso la bontà di Dio. È tempo di smettere di agitarti per il tuo immenso bisogno e rendergli invece grazie. È tempo di attingere forza dalla tua famiglia spirituale quando non ne hai per te stesso. Stai certo che il tuo Dio sta per mostrare la Sua grandezza nella tua vita. Credici – e trova riposo in Lui! by Gary Wilkerson

DIO E’ SUFFICIENTE

DIO E’ SUFFICIENTE

Più di cento anni fa, un inventore francese scoprì un’innovazione che chiamò filmato. Imparò che organizzando una sequenza di fotografie e facendole muovere velocemente davanti a una luce forte, si aveva l’impressione della vita reale, vissuta davanti ai propri occhi.

Quest’inventore sapeva di trovarsi davanti a qualcosa di speciale, così organizzò un’anteprima di ciò che sarebbe stata una delle più famose proiezioni pubbliche di un film al mondo. Le aspettative erano alte, mentre i dignitari e gli ospiti riempivano l’auditorium. Il film, “Arrivo di un Treno alla Stazione”, durava soltanto cinquanta secondi ma aveva un impatto potente – troppo potente in effetti. Mostrava un treno sbuffare direttamente in direzione della telecamera e alcuni storici riportano che quando le persone lo videro, si spaventarono a morte. Privi di qualsiasi esperienza pregressa, pensarono che un treno vero stesse per schiacciarli!

Ma era tutta un’illusione! Le persone erano convinte che le loro vite fossero in pericolo, quando in realtà ciò che stavano sperimentando era solo uno specchietto per le allodole.

Questo è il trucco che Satana attua per noi ogni volta che la nostra fede viene sfidata. In momenti del genere, i nostri bisogni sembrano avere un peso maggiore rispetto alle nostre risorse. Sembra che il sogno che Dio ci ha dato verrà distrutto da un treno in corsa. È lì che il diavolo ci dice, “È finita. Questo è troppo per te”. Ma la “realtà” che Satana ti presenta è superficiale. La verità è che Gesù è più grande di qualsiasi avversità davanti a noi. Egli tiene la nostra realtà nelle Sue mani, e quella realtà è vittoria.

Quando tutto sembra perduto di fronte a un problema incombente, Gesù non ci dice di fuggire ma di “sederci” (cfr. Giovanni 6:10).

Davanti a una vasta folla affamata, “Egli sapeva quello che stava per fare” (Giovanni 6:6). La certezza di Cristo si basava sul senso che aveva della realtà divina dietro ad ogni situazione. Così istruì i discepoli, “Fate sedere le persone, perché il Padre sta per venire incontro a questo bisogno. È tempo di confidare in Lui affinché provveda tutto ciò che richiede questa situazione”.

Amico, Dio è sufficiente ad ogni circostanza che possiamo affrontare. by Gary Wilkerson