GESÙ NON DELUDE MAI

GESÙ NON DELUDE MAI

Gary Wilkerson
April 15, 2019

“Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché mi hai amato prima della fondazione del mondo” (Giovanni 17:24, enfasi aggiunta). Gesù pregò per i suoi discepoli e con loro siamo inclusi anche noi. Egli chiese al Padre di farci vedere la sua gloria, ovvero di conoscerlo.

A volte nel Vecchio Testamento, Gesù si rivelava in forma umana o angelica, con diversi risultati. Per esempio, il fianco di Giacobbe si ruppe quando provò a lottare con il Signore. E quando Mosè disse a Dio: “Ti prego, fammi vedere la tua gloria!” (Esodo 33:18), il Signore gli disse: “Ti coprirò il viso con la mia mano e ti nasconderò dietro una roccia, allora potrai vedere solo da dietro il bagliore della mia presenza”. In altre parole, dovette proteggere Mosè dalla piena rivelazione di sé stesso.

Nel Nuovo Testamento, quando l’apostolo Giovanni udì la voce del Signore e ricevette la Rivelazione sull’isola di Patmos, cadde sulla sua faccia. La risposta normale degli uomini e delle donne quando vedevano Gesù era quella di riverenza e stupore. Mi chiedo cosa sarebbe successo se lo avessimo visto in tutta la sua bellezza e splendore come Mosè e Giovanni.

La verità è che Gesù è bellissimo in un senso ancora più profondo dell’uso comune del termine descrittivo. Di solito connotiamo qualcuno come attraente e affascinante, ma Gesù è molto di più. Egli è glorioso, meraviglioso, separato, unico, speciale. Lui è dolce, gentile, prezioso, pieno di maestà. È magnifico, forte, potente, poderoso, saggio, eccezionale. Egli non delude mai!

Anche nella sua natura umana, Gesù rimase sovrano, uno con Dio (leggere Colossesi 2:10). Considera uno dei suoi bellissimi attributi: pieno di giustizia (Giovanni 8:16); perfettamente giusto (Giovanni 8:46). Ed è anche amore (Giovanni 13:34), un amore imperscrutabile.

Non meritiamo affatto il suo amore, ma è questa la bellezza del nostro meraviglioso, incomparabile Salvatore. Dai a Lui la lode oggi per il suo inspiegabile sacrificio e dono di salvezza.

GENEROSITÀ: DONARE AGLI ALTRI

GENEROSITÀ: DONARE AGLI ALTRI

Gary Wilkerson
April 8, 2019

Come possiamo essere l’immagine di Gesù per le persone che sono affamate e assetate? Credo che la chiave sia avere uno spirito di generosità, uno spirito che dia tutto ciò che si può a coloro che sono nel bisogno.

“Ora, fratelli, vogliamo farvi conoscere la grazia che Dio ha concessa alle chiese di Macedonia, 2 perché nelle molte tribolazioni con cui sono state provate, la loro gioia incontenibile e la loro estrema povertà hanno sovrabbondato nelle ricchezze della loro generosità” (2 Corinzi 8:1-2). Paolo disse: “Vogliamo che conosciate questa grazia di Dio”. Paolo sta parlando alla sua chiesa in merito alla generosità, la grazia di dare agli altri, durante un periodo di dura prova. Cominciò dicendo che le chiese della Macedonia stavano soffrendo, ma furono in grado di reagire per andare incontro ai bisogni della gente nonostante la loro situazione critica, solo per grazia di Dio.

Questo sembra essere contraddittorio. In un periodo di grande prova, in questo caso si trattava di carestia, la chiesa era in grado di avere una grande gioia nel cuore, mostrando una grande generosità durante un momento di estrema povertà. I fedeli non aspettarono l’abbondanza per poi cominciare a donare. No, rinunciarono ai loro bisogni e facendolo ne ebbero in cambio “gioia abbondante”.

Il verso 3 dice: “Infatti io ne rendo testimonianza; hanno dato volentieri secondo i loro mezzi, anzi, oltre i loro mezzi”. Queste persone non donarono per senso del dovere o per obbligazione. Lo fecero perché il desiderio di farlo proveniva dal loro cuore.

Quando lo Spirito di Dio raggiunge il tuo cuore, cominci a vedere i bisogni degli altri. Egli apre i tuoi occhi alla realtà e ti fa comprendere che non devi preoccuparti o stressarti per le tue risorse economiche, ma che puoi condividere con gli altri anche durante i momenti di carestia. In altre parole, puoi esercitare la grazia e la generosità mediante la potenza di Dio che opera in te.

Possa lo Spirito Santo sensibilizzarci ai bisogni degli altri a prescindere della nostra situazione, positiva o negativa.

L’ADORAZIONE DOVUTA AL NOSTRO MERAVIGLIOSO DIO

L’ADORAZIONE DOVUTA AL NOSTRO MERAVIGLIOSO DIO

Gary Wilkerson
April 1, 2019

La Scrittura è piena di avvertimenti riguardo al donare un’adorazione vuota a Dio. Se la chiesa oggi si basa sul pensiero positivo, l’auto aiuto e a far sentire bene le persone, allora i guru contemporanei come Tony Robbins o Oprah Winfrey potevano già farlo per noi. Ma la chiesa non si basa su ciò che noi possiamo fare ma su ciò che Cristo può fare.

La musica ed i sermoni nella chiesa non servono ad intrattenere. La chiesa è la casa di Dio e quando ci riuniamo nel suo nome, egli fa sentire la sua presenza. La presenza di Dio dovrebbe essere il centro della nostra adorazione, quasi palpabile, da far cadere sulle ginocchia un non credente che ci mette piede facendogli esclamare con grande meraviglia: “Sicuramente Dio è in questo luogo!”

A lungo si è discusso sulla questione inni antichi o musica contemporanea e su quale dei due onorasse più Dio; ovviamente, la risposta è nessuno dei due. Abbiamo solo uno standard di adorazione: “Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, perché tali sono gli adoratori che il Padre richiede. Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità» (Giovanni 4:23-24).

Quando adoriamo, il nostro focus dovrebbe sempre essere su Gesù e su ciò che ha fatto. Guarda la meravigliosa teologia che Charles Wesley racchiuse in un inno:

Com’è possibile che abbia ottenuto
Il perdono dal Sangue di Gesù?
Egli morì e ciò gli causò dolore
Per me, che Lo perseguitai fino alla morte?
Meraviglioso amore! Com’è possibile,
Che Tu, mio Dio, moristi per me?

Ci sono anche bellissimi e profondi canti scritti da compositori contemporanei che ci fanno cadere sulle ginocchia.

È questa l’adorazione che dobbiamo rendere al nostro meraviglioso Dio: “Signore, tu sei più grande, meraviglioso e più glorioso di ogni cosa conosciuta dall’uomo. Ci inchiniamo in riverenza davanti a te!” Tenendo a mente questo, alza la tua voce cantando lodi e adorazione al nostro Re, oggi!

HAI BISOGNO DI FORZA?

HAI BISOGNO DI FORZA?

Gary Wilkerson
March 18, 2019

“Il digiuno di cui mi compiaccio non è forse questo: spezzare le catene della malvagità, sciogliere i legami del giogo rimandare liberi gli oppressi, spezzare ogni giogo?” (Isaia 58:6). Dio sta dicendo che il digiuno che egli approva parte dal nostro cuore. Dobbiamo prendere posizione per ricevere qualcosa di soprannaturale da Dio, libertà dall’oppressione e da legami di ogni tipo.

Quando i credenti cominciano un periodo di digiuno, dovrebbero preparare prontamente i loro cuori per ricevere l’intervento soprannaturale di Dio. Una delle più importanti caratteristiche è l’umiltà: “Poiché così dice l’Alto e l’Eccelso, che abita l’eternità, e il cui nome è Santo «Io dimoro nel luogo alto e santo e anche con colui che è contrito e umile di spirito, per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare lo spirito dei contriti” (Isaia 57:15).

“Uno spirito umile e contrito”, è questo il cuore di chi cerca Dio, che prende alla leggera le cose del mondo e desidera conoscere il Padre celeste in modo profondo. I nostri cuori vengono ravvivati quando restano umili davanti al Signore. Egli soffia in noi potenza e vita, vitalità spirituale, una rinfrescante e rinnovata forza spirituale. “Ma quelli che sperano nell’Eterno acquistano nuove forze, s’innalzano con ali come aquile, corrono senza stancarsi e camminano senza affaticarsi” (Isaia 40:31).

Hai bisogno di forza? Hai bisogno di vedere Dio muoversi con potenza nella tua vita come non ha mai fatto prima? Se vai a Dio con uno spirito arrabbiato, chiedendogli delle cose, egli non ascolta la tua voce. “Perché abbiamo digiunato, e tu non l’hai visto? Perché abbiamo afflitto le nostre anime, e tu non l’hai notato?” (Isaia 58:3). Ma, se tu vieni a lui con un cuore rotto ed uno spirito davvero umile, egli ti dice: “Vedo che hai uno spirito contrito ed Io sono qui per ravvivare il tuo cuore”.

UN PRINCIPIO DI GESÙ

UN PRINCIPIO DI GESÙ

Gary Wilkerson
March 4, 2019

“Il digiuno di cui mi compiaccio non è forse questo: spezzare le catene della malvagità, sciogliere i legami del giogo rimandare liberi gli oppressi, spezzare ogni giogo?” (Isaia 58:6).

Dio farà qualcosa di soprannaturale attraverso il digiuno e la preghiera. Isaia 58:10 ci dice: “se provvedi ai bisogni dell’affamato e sazi l’anima afflitta, allora la tua luce sorgerà nelle tenebre e la tua oscurità sarà come il mezzogiorno”.

Dio ci sta dicendo che il vero digiuno cambierà il nostro focus e cominceremo a vivere di più per gli altri e meno per noi stessi; dall’essere egocentrici e assecondare i nostri desideri al vivere una vita dedita a soddisfare i desideri dell’afflitto. Coloro che vivono per soddisfare i propri desideri vedono svanire ogni tentativo di realizzarli, diventando frustrati non vedendo concretizzarsi ciò che stanno da tempo desiderando.

Il vero digiuno non è solo l’astinenza dal cibo; è l’idea di consacrare noi stessi a Dio, separandoci da qualcosa che possa permettere al nostro cuore di svegliarsi e vedere il bisogno della gente sofferente. Potrebbe trattarsi di persone che si incontrano in missione in giro per il mondo o potrebbe anche essere la tua stessa famiglia. Fu Gesù a creare questo principio di vita incentrata sul prossimo.

“L’Eterno ti guiderà del continuo sazierà la tua anima nei luoghi aridi e darà vigore alle tue ossa, tu sarai come un giardino annaffiato e come una sorgente d’acqua le cui acque non vengono meno” (58:11). Dio ti dona il suo potere, la sua gloria, la sua presenza quando cominci a vivere per gli altri. Dio è inoltre colui che trasforma il nostro cuore affinché questo cambiamento avvenga, il cambiamento dall’essere egocentrici all’essere Dio-centrici e altruisti.

Se permetti allo Spirito Santo di afferrare il tuo cuore e allontanare ogni dubbio, paura ed eccessiva preoccupazione per le cose di questo mondo, egli ti trasformerà. Qualcosa di soprannaturale accadrà in te affinché qualcosa di soprannaturale accada attraverso di te.

SEI STREMATO A CAUSA DEI TUOI SFORZI?

SEI STREMATO A CAUSA DEI TUOI SFORZI?

Gary Wilkerson
February 25, 2019

“Perciò, avendo cinti i lombi della vostra mente, siate vigilanti, e riponete piena speranza nella grazia che vi sarà conferita nella rivelazione di Gesù Cristo… ma come colui che vi ha chiamati è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo»” (1 Pietro 1:13-16).

Ti potresti sentire completamente stremato a causa di tutti gli sforzi fatti per essere santo. Hai fallito così tante volte e pensi che questa sia la tua ultima possibilità. Ma Dio non ti sta dicendo di essere santo così come lo è lui, perché ovviamente tu non sei un dio. Dio non ti sta dicendo: “Guarda me e cerca con le tue forze di fare del tuo meglio per essere come me”. No, e questo è meraviglioso, egli sta dichiarando che tu: “sarai santo” nello stesso modo in cui lui dichiarò: “Sole, brilla nello spazio, prendi forma. Acqua, cadi sulla Terra”. Nello stesso modo in cui egli creò i cieli e la Terra, parlando e facendo vivere ogni cosa, allo stesso modo sta parlando alla tua santità, affinché prenda vita.

Dio non ti sta dicendo: “Vediamo quanto sarai buono”. Non è affatto così. Egli sta dicendo: “Io dichiaro che tu sarai santo. Sto parlando affinché la tua santità viva. Ti sto facendo sempre più simile a me, ti ho dato la mia Parola che dura per sempre, ed essa è potenza, è vita, è gioia, è vittoria! Ed io la sto mettendo tutta dentro di te”.

Dio non ti sta invitando a provare a vivere una vita consacrata; egli sta dicendo queste parole per te. Potrebbe volerci del tempo e ci potrebbero essere delle tempeste e delle battaglie con la carne, ma tu sperimenterai una santificazione progressiva. Di ti sta rendendo santo! Questo dovrebbe riempirti di gioia e speranza. Sii incoraggiato, ispirato e fiducioso in Dio che è per te e non contro di te.

UNA CHIESA PIÙ SANA

UNA CHIESA PIÙ SANA

Paolo, pastore, anziano e apostolo, aveva fondato una chiesa a Corinto. Si prese profondamente cura per le persone di questa sua congregazione ed ebbe per loro un messaggio speciale: “ Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente” (1 Corinzi 13:3).

Paolo insegnava spesso su temi dottrinali ma questa volta stava parlando direttamente alla sua “famiglia”, le persone che lì si riunivano insieme. Stava raccomandando loro di diventare dei credenti sani e volle assicurarli che lui li amava molto, così come dovevano amarsi fra di loro. Il mondo è pieno di divisione e rifiuto, dunque, i credenti hanno bisogno di trovare qualcosa di completamente diverso nella chiesa.

Per alcuni, è più facile amare gli abitanti dell’Africa, dell’India o della Cina che amare coloro che fanno parte della chiesa. Le persone hanno problemi e non sono sempre fedeli, affettuose e pronte a perdonare. Per questi motivi è difficile provare l’amore di Cristo per loro, ma è proprio ciò che Dio ci chiama a fare e Paolo sta parlando proprio di questo. Puoi anche andare ad evangelizzare nella tua città con la passione e lo zelo di un missionario, ma se non ami coloro che ti stanno intorno, tutto questo non avrà effetto.

Possiamo anche far convertire persone al cristianesimo, ma nel nostro cuore dobbiamo avere amore gli uni per gli altri. Desidero che tutti i cristiani abbiano una passione evangelistica infuocata per raggiungere i perduti ed i poveri, ma desidero anche vederli ripieni d’amore. Più lottiamo per essere parte del Corpo di Cristo di cui parla Paolo, più la chiesa diventa sana, ma diventiamo anche dei discepoli più sani.

La salute è contagiosa proprio come lo è la malattia quindi sforziamoci di diffondere l’amore e la gioia del Signore a coloro che ci stanno attorno. by Gary Wilkerson

LA GLORIA DI DIO SI RIVELA NELLE STAGIONI DIFFICILI

LA GLORIA DI DIO SI RIVELA NELLE STAGIONI DIFFICILI

Il favore di Dio ti segue! Questa non è solo una frase per incoraggiarti, ma è un fatto basato sulla Scrittura passo dopo passo. Purtroppo pochi nella chiesa vivono come se questo sia vero.

Potresti avere problemi coniugali e chiederti se la tensione con la tua sposa si risolverà mai. Potresti soffrire di depressione e chiederti se passerà mai così da percepire di nuovo il favore di Dio. Forse hai un figlio prodigo e ti chiedi se tornerà mai alla fede oppure hai una sorella che è tossicodipendente e ti chiedi se verrà mai liberata da questa schiavitù, abitudine che dura ormai da anni.

Posso garantirti che nessun cristiano ha mai immaginato di ritrovarsi in una situazione come questa. Nessuno immaginerebbe mai di poter sopportare delle difficoltà che supera il comfort che riceve da Dio. Ma Pietro ci dice che non dobbiamo pensare che queste prove siano inusuali: “Carissimi, non vi stupite per l’incendio che divampa in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. Anzi, rallegratevi in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, perché anche al momento della rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare” (1 Pietro 4:12-13).

Se ti trovi in mezzo ad una stagione cruciale della tua vita, ho una parola per te: Tieni duro! Il Signore non ha finito con te. Potresti pensare di essere solo nella tua difficile situazione, ma fin dal principio Dio ha messo da parte per te delle benedizioni mai sognate prima. Come dichiara Pietro, la sua gloria sta per essere rivelata attraverso la tua prova. by Gary Wilkerson

PICCOLE COSE

PICCOLE COSE

Salomone scrisse, “Prendete le volpi, le piccole volpi che danneggiano le vigne, perché le nostre vigne sono in fiore” (Cantico dei cantici 2:15). Salomone avverte che spesso sono le cose piccole e assillanti a trattenerci dal camminare pienamente nella chiamata di Dio e nella vita abbondante in Lui.

Ricordi quando hai donato la tua vita a Gesù? Come altri neo-cristiani, il tuo cuore forse era pieno di propositi. Sperimentavi l’amore guaritore di Dio e desideravi condividerlo con altri, evangelizzando, riconciliando e servendo. Andando avanti in questa nuova vita, hai iniziato a discernere meglio il tuo ruolo nel regno di Dio e i tuoi doni per servirlo. Forse hai anche avvertito una qualche chiamata al ministero.

Ma poi hai notato accadere qualcosa di peculiare. Quasi ogni giorno, la tua concentrazione su Gesù veniva invasa da altre esigenze. Saltavano fuori piccole cose, che catturavano la tua attenzione e ti distraevano in modo che, lentamente, distogliessi lo sguardo da Gesù.

Mio padre, David Wilkerson, era molto familiare con questo aspetto della vita cristiana. Era determinato ad avere una vita d’intimità con Dio attraverso la preghiera e niente poteva interrompere questo. Papà pregava tra le due e le quattro ore al giorno, a volte prendendosi un intero giorno per pregare e ci chiedeva di non interromperlo.

Il bisogno di una concentrazione intensa ci viene illustrata dalla famosa famiglia Wallenda. Si tratta di una famiglia di funamboli da oltre sette generazioni. Proprio l’anno scorso, Nik Wallenda si è aggiunto alla leggenda famigliare camminando su un filo altissimo sopra un burrone del Grand Canyon. Il vento soffiava forte quel giorno e Nik era incerto di farcela, ma una volta deciso, acquisì una concentrazione pari alla precisione di un laser. Uscì dai suoi alloggi con un’espressione che ispirava stupore. Tutti i media si zittirono e le telecamere zoomarono sul viso di Nik. Ogni suo respiro era sincronizzato col suo compito e i forti venti quel giorno non potevano competere con la sua concentrazione. Bastone in mano, si diresse verso il filo – e camminò dritto sopra il burrone, non si distrasse nemmeno per un istante.

La concentrazione di Nik Wallenda era letteralmente una questione di vita o di morte, noi però nella Chiesa di Gesù Cristo abbiamo una chiamata più alta – ma abbiamo la sua concentrazione da raggio laser? Quante volte la nostra distrazione si è tramutata in giorni, mesi, persino anni di girovagare e mediocrità? Gary Wilkerson

RIPOSA IN LUI

RIPOSA IN LUI

Sotto pressione, la maggior parte di noi rimugina sui propri bisogni: “Se solo avessi questa cosa. Se solo potessi lavorare su quella debolezza”. Ma Gesù ci dice di non fissarci sui nostri bisogni, piuttosto su Colui che provvede. “Perciò io vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di che vi vestirete. La vita non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Osservate gli uccelli del cielo: essi non seminano, non mietono e non raccolgono in granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? E chi di voi, con la sua sollecitudine, può aggiungere alla sua statura un sol cubito?” (Matteo 6:25-27).

Nell’Antico Testamento, quando la situazione sembrò impossibile al re Asa, Egli si concentrò su Colui che provvede, non sul problema. Quando il regno fu circondato da un nemico imponente, privo di ogni speranza, Asa pregò, “Signore, non so cosa fare, ma il mio sguardo è fisso su di Te” (cfr. 2 Cronache 14:9-12).

Gesù ci mostra che dobbiamo rendere grazie in mezzo alle nostre situazioni. Affrontare le folle affamate con soli pochi pani e pesci, Gesù rese grazie a Dio: “Poi Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì” (Giovanni 6:11).

Gesù ringraziò il Padre prima che il bisogno venisse soddisfatto – e ne seguì un miracolo: “E, dopo che furono saziati, Gesù disse ai suoi discepoli: ‘Raccogliete i pezzi avanzati perché niente si perda’. Essi dunque li raccolsero e riempirono dodici cesti con i pezzi di quei cinque pani d’orzo avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, avendo visto il segno che Gesù aveva fatto, disse: ‘Certamente costui è il profeta, che deve venire nel mondo’” (6:12-14).

La tua situazione non dipende dalle tue risorse – ma da quelle di Dio. “Ora il mio Dio supplirà ad ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze in gloria” (Filippesi 4:19).

Forse hai pianto fino all’estremo per il tuo bisogno. Ora non è il momento di ripassare tutti i tuoi fallimenti; piuttosto, è tempo di ricordare a te stesso la bontà di Dio. È tempo di smettere di agitarti per il tuo immenso bisogno e rendergli invece grazie. È tempo di attingere forza dalla tua famiglia spirituale quando non ne hai per te stesso. Stai certo che il tuo Dio sta per mostrare la Sua grandezza nella tua vita. Credici – e trova riposo in Lui! by Gary Wilkerson