DUE PILASTRI DELLA PACE

DUE PILASTRI DELLA PACE

David Wilkerson (1931-2011)
May 2, 2019

“A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida… Sulla via dei tuoi giudizi, Signore, noi ti abbiamo aspettato! Al tuo nome, al tuo ricordo anela l’anima” (Isaia 26:3, 8).

Quando stai affrontando giorni difficili, Satana vuole derubarti di ogni speranza consumandoti con pensieri premonitori. Potresti impantanarti dalla paura se sei ossessionato dai tempi incerti o dal tempo perso a cercare di capire il futuro.

Isaia fu sopraffatto da ciò che vide accadere nel mondo intorno a lui, ma la Scrittura rivela che godette di grande pace per due motivi:
•Isaia era in costante comunione con Dio in preghiera. “Signore, noi ti abbiamo aspettato! Al tuo nome, al tuo ricordo anela l’anima”(26:8). Isaia era preparato a tutto, perché stava già “pregando senza sosta”.
•Si abbandonò alla semplice fiducia nel Signore, la sua roccia. “Confidate per sempre nel Signore, perché il Signore, sì, il Signore, è la roccia dei secoli” (26:4). “Ecco, Dio è la mia salvezza; io avrò fiducia e non avrò paura di nulla, poiché il Signore, il Signore è la mia forza e il mio cantico” (12:2).

La stessa meravigliosa prospettiva che Isaia aveva nei tempi difficili del suo tempo è a nostra disposizione oggi. Le promesse di riposo si applicano a “tutti coloro che sono fermi nei loro sentimenti”.

“In quel giorno si dirà: «Ecco, questo è il nostro Dio; in lui abbiamo sperato ed egli ci ha salvati. Questo è il Signore in cui abbiamo sperato; esultiamo, rallegriamoci per la sua salvezza!»” (Isaia 25: 9).

Mentre la tempesta infuria intorno a te, vai al Signore in preghiera, come fece Isaia? Se è così, allora stai guadagnando forza. Fissa la tua mente all’amore sovrano del tuo Padre celeste e lui rivelerà continuamente il suo potere a te e ti incoraggerà a superare tutto.

IL PADRE TUO MANTIENE LE SUE PROMESSE

IL PADRE TUO MANTIENE LE SUE PROMESSE

David Wilkerson (1931-2011)
May 1, 2019

Il Getsemani era il giardino in cui Gesù andò a pregare quando la sua prova lo schiacciò e la sua coppa lo sopraffece. Era il luogo in cui piangeva portando i suoi più profondi dolori davanti al Padre. E fu anche il luogo in cui vinse la battaglia su ogni principato e potenza del male.

Alcuni cristiani oggi dicono: “La nostra non è una generazione di lacrime. Siamo stati chiamati a celebrare e ci viene comandato di prendere tutto per fede. Possiamo proclamare la Parola e ogni montagna si sposterà. Dobbiamo semplicemente meditare sulla bontà di Dio”. È questa la posizione che ha preso la chiesa moderna e prosperosa.

Sono d’accordo che il nostro Dio è un Dio d’amore e, sì, dobbiamo celebrarlo davanti a lui. Ma arriva un momento in cui le nostre prove sono così travolgenti che non possiamo fare altro che piangere davanti al suo trono. È successo a Gesù, eppure non ha peccò di incredulità quando pregò nel Getsemani. Al contrario, Gesù stava dimostrando al suo popolo come ottenere potere e autorità su tutte le forze sataniche.

Consideriamo le preghiere di Gesù al Getsemani:
•“L’anima mia è oppressa da tristezza mortale” (Matteo 26:38). La sua esternazione dice in sostanza: “Tutto questo va oltre la mia comprensione e se continua, mi ucciderà”.
•Gesù continuò, “Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice!” (26:39). Hai mai pregato con una tale agonia da farti rigare il viso dalle lacrime?

Gesù fece la “preghiera finale” al Getsemani, intendendo che quella la preghiera finale avrebbe mosso le montagne e scosso l’inferno. Fu semplicemente questa: “Non come io voglio, ma come vuoi tu”. Potresti aver lottato in preghiera per una situazione dicendo a Dio quanto tu abbia digiunato, interceduto, bussato, cercato e creduto, eppure quello che desideri non si sta avverando. Questo ha creato un vero conflitto nel tuo spirito.

Ti incoraggio a mettere tutto nelle sue mani ed entrare nel luogo di riposo che ti ha preparato (Ebrei 4:1). Ha promesso: “E sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie” (2 Corinzi 6:18). E tuo padre mantiene le sue promesse!

UN’ECLISSI DI FEDE

UN’ECLISSI DI FEDE

David Wilkerson (1931-2011)
April 19, 2019

L’intrepido profeta Geremia, un potente predicatore di santità e pentimento, aveva la mente di Dio e camminava nel timore del Signore. Ma, come leggiamo in Geremia 20, questo grande uomo soffrì grandemente per via di un’eclissi di fede.

Geremia stava predicando presso la porta del tempio quando un sacerdote posseduto da Satana, Pascur, andò da lui e lo schiaffeggiò. Dopo questo ordinò ai suoi uomini di trascinare fuori Geremia e incatenarlo nei pressi della porta in modo che potesse essere schernito dai passanti. Quando fu rilasciato, Geremia pronunciò il giuramento di Dio su Pascur ed i suoi seguaci: “Tu, Pascur, e tutti quelli che abitano in casa tua, sarete deportati” (Geremia 20:6). In altre parole: “Pascur, tu e questa città cadrete!”

Non appena questo accadde, sull’anima di Geremia scese l’oscurità e cadde nello scoraggiamento. Quello che una volta era un predicatore incisivo ora sfogava su Dio i suoi sentimenti più oscuri: “Signore, mi hai ingannato. La parola che mi hai dato è diventata uno scherno ed ogni giorno vendo ridicolizzato. Mi hai abbandonato, ecco perché smetterò di parlare di te. Non parlerò più della tua Parola perché tutte le tue promesse sono vuote. La mia vita ed il mio ministero sono finiti nella vergogna. Avresti dovuto uccidermi nel ventre di mia madre” (leggere Geremia 20:7-9, 17).

Geremia superò il limite? Com’è possibile che un linguaggio del genere esca da qualcuno che dice di servire Dio? Troviamo la nostra risposta nel capitolo successivo: “Ecco la parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore” (Geremia 21:1). L’eclissi di fede del profeta passò e Dio non perse l’occasione. Egli è sempre all’erta sugli inganni che Satana usa contro i suoi servi e sapeva che Geremia avrebbe superato quell’attacco. Dio comprese che il grido di Geremia venne fuori dalla confusione e dal dolore e la Scrittura è chiara perché dice nemmeno per un momento Dio tolse la sua unzione su di lui.

Forse avrai sentito come se Dio ti abbia gettato a terra. Ma attento perché il diavolo è proprio dietro questi dubbi ed è assolutamente determinato a bloccare la tua visione della misericordia di Dio e la sua grazia. Ma vai al Padre e riposa nel suo amore con la certezza che non ti ha mai abbandonato.

DIO DÀ FORZA ALLO SPOSSATO

DIO DÀ FORZA ALLO SPOSSATO

David Wilkerson (1931-2011)
April 18, 2019

“Secondo la misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno” (Romani 12:3). Tutti i credenti possiedono una porzione o misura di fede e quella porzione deve diventare una fede incrollabile e stabile. Come può accadere questo? Mentre la fede cresce, essa viene rafforzata solamente in un modo: udendo e confidando nella Parola di Dio.

Il Signore non ci chiederebbe mai di fare ciò che per noi è impossibile. Potremmo giungere ad un punto in cui ci chiediamo: “Perché ho tanta paura? Perché mi trovo su queste montagne russe in cui la mia disperazione fa continuamente su e giù? Perché il futuro mi mette paura all’anima?” È perché non abbiamo completamente messo nelle fedeli mani di Dio le nostre vite, le nostre famiglie, la salute, i nostri lavori e le nostre case. Non abbiamo ancora fatto quel passo di fede che ci fa dire: “Il mio Signore è fedele e vero. Sebbene io abbia fallito molte volte, lui non mi delude mai. Accada ciò che accada, metto la mia vita ed il mio futuro sotto la sua cura”.

Come è possibile fare tutto questo? Credendo alla parola che ci ha donato. Proprio ora, il mondo è in gran subbuglio e Dio ci ha detto: “La Mia Parola è in voi e voi siete coperti sotto l’ombra della mia mano. Voi siete i miei figli”. “Io ho avuto il Signore continuamente davanti agli occhi, perché egli è alla mia destra, affinché io non sia smosso. Per questo si è rallegrato il mio cuore, la mia lingua ha giubilato e anche la mia carne riposerà nella speranza” (Atti 2:25-26).

Ti invito a fare tue queste parole potenti da parte di Isaia: “Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore a colui che è spossato… ma quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano” (Isaia 40:29-31).

Dio non sonnecchia mai e le sua braccia sono sempre stese in tuo favore, suo figlio amato.

CONSOLAZIONE SOPRANNATURALE

CONSOLAZIONE SOPRANNATURALE

David Wilkerson (1931-2011)
April 17, 2019

“Benedetto sia… il Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione” (2 Corinzi 1:3-4). In tutto il mondo la gente sta attraversando prove e sofferenze ed il Signore ci ha promesso la sua consolazione. È da notare che qui non viene detto nulla in merito alla liberazione dalla battaglia; ci viene solo detto che lo Spirito Santo ci dona il conforto per resistere e rimanere fermi nella nostra prova.

Questa consolazione, provveduta dallo Spirito Santo in mezzo ai problemi, non è solo sollievo temporaneo del nostro fardello. Non si tratta di un sospiro di sollievo, lasciare fuori i pensieri problematici o le paure. Piuttosto, è qualcosa di soprannaturale. Questa consolazione è un ministero esclusivo dello Spirito Santo, compiuto dalla fede che abbiamo nel suo amore per noi.

La Scrittura ci dice: “Consolerai quelli che sono in Sion. Avrai una parola di guarigione per coloro che sono nella disperazione e nella paura” (leggere Isaia 61:2-3). In risposta alla nostra fede, lo Spirito di Dio promette di creare qualcosa in noi che porterà consolazione ad ogni possibile problema e ad ogni circostanza spaventosa. Egli metterà in noi una parola che può guarire, consolare ed incoraggiare gli altri.

Lo Spirito disse attraverso Isaia: “Io ho visto le sue vie e lo guarirò; lo guiderò e ridarò le mie consolazioni a lui… Io metterò la lode sulle sue labbra. Pace, pace” (Isaia 57:18-19). Questa è una delle più incoraggianti promesse che troviamo nella Parola di Dio. Il Signore dice che ci libererà dallo spirito di paura e metterà in noi uno spirito soprannaturale di pace. Isaia ripete la parola “pace” per enfatizzare il fatto che sarà una pace continua. In parole semplici, lo Spirito Santo promette: “Creerò in te la pace”.

Mentre le nuvole si formano causando paura nel mondo, possa tu camminare secondo questa parola da parte di Paolo: “E la pace di Cristo… regni nei vostri cuori (Colossesi 3:15). Amen!

GESÙ STA PREGANDO PER NOI

GESÙ STA PREGANDO PER NOI

David Wilkerson (1931-2011)
April 16, 2019

A Pasqua, Gesù si rivolse al coraggioso discepolo Pietro e gli rivelò: “Pietro, Satana ha chiesto di consegnarti a lui affinché possa scuotere la tua vita”.

“E il Signore disse: «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano, ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli». Ma lui gli disse: «Signore, sono pronto ad andare con te in prigione e alla morte». E Gesù: «Pietro, io ti dico che oggi il gallo non canterà, prima che tu abbia negato tre volte di conoscermi»” (Luca 22:31-34).

Pietro si vantò di avere una fede incrollabile davanti agli altri discepoli: “Signore, io non dubiterò mai di te. Morirei per te”. Satana stava per orchestrare un attacco sovrannaturale alla fede di Pietro. Setacciare vuol dire “scuotere con violenza”. Il diavolo voleva in poche parole scuotere le fondamenta della fede di Pietro nel modo più severo possibile.

Pietro dichiarò la sua fede nella divinità di Gesù dicendo: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Matteo 16:16), dunque la sua fede era genuina, ed era per questo che il diavolo lo perseguitò. Quando ci troviamo nella prova è difficile vedere che siamo nel fuoco a causa del nostro cammino con Gesù. Ma Pietro divenne un pilastro della chiesa di Dio, portando il Vangelo al mondo a Pentecoste e puoi essere certo del fatto che Satana non lo avrebbe permesso senza un combattimento.

Gesù sapeva che l’attacco satanico che sarebbe arrivato su Pietro era volto a colpire la sua fede, ecco perché preparò il suo discepolo dicendogli: “Ho pregato per te”. Immagina Gesù che prega per te! Molti di noi hanno sperimentato momenti di vaglio, ma pochi riescono ad immaginare quanto possa essere duro l’attacco di Satana da farli arrivare a rinnegare Gesù. Com’è confortante sapere che anche se sperimentiamo un momento di sbandamento di fede, Gesù prega per noi, ridandoci la forza per testimoniare agli altri.

GESÙ NON DELUDE MAI

GESÙ NON DELUDE MAI

Gary Wilkerson
April 15, 2019

“Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché mi hai amato prima della fondazione del mondo” (Giovanni 17:24, enfasi aggiunta). Gesù pregò per i suoi discepoli e con loro siamo inclusi anche noi. Egli chiese al Padre di farci vedere la sua gloria, ovvero di conoscerlo.

A volte nel Vecchio Testamento, Gesù si rivelava in forma umana o angelica, con diversi risultati. Per esempio, il fianco di Giacobbe si ruppe quando provò a lottare con il Signore. E quando Mosè disse a Dio: “Ti prego, fammi vedere la tua gloria!” (Esodo 33:18), il Signore gli disse: “Ti coprirò il viso con la mia mano e ti nasconderò dietro una roccia, allora potrai vedere solo da dietro il bagliore della mia presenza”. In altre parole, dovette proteggere Mosè dalla piena rivelazione di sé stesso.

Nel Nuovo Testamento, quando l’apostolo Giovanni udì la voce del Signore e ricevette la Rivelazione sull’isola di Patmos, cadde sulla sua faccia. La risposta normale degli uomini e delle donne quando vedevano Gesù era quella di riverenza e stupore. Mi chiedo cosa sarebbe successo se lo avessimo visto in tutta la sua bellezza e splendore come Mosè e Giovanni.

La verità è che Gesù è bellissimo in un senso ancora più profondo dell’uso comune del termine descrittivo. Di solito connotiamo qualcuno come attraente e affascinante, ma Gesù è molto di più. Egli è glorioso, meraviglioso, separato, unico, speciale. Lui è dolce, gentile, prezioso, pieno di maestà. È magnifico, forte, potente, poderoso, saggio, eccezionale. Egli non delude mai!

Anche nella sua natura umana, Gesù rimase sovrano, uno con Dio (leggere Colossesi 2:10). Considera uno dei suoi bellissimi attributi: pieno di giustizia (Giovanni 8:16); perfettamente giusto (Giovanni 8:46). Ed è anche amore (Giovanni 13:34), un amore imperscrutabile.

Non meritiamo affatto il suo amore, ma è questa la bellezza del nostro meraviglioso, incomparabile Salvatore. Dai a Lui la lode oggi per il suo inspiegabile sacrificio e dono di salvezza.

IMPEGNATO DA UN GIURAMENTO ETERNO

IMPEGNATO DA UN GIURAMENTO ETERNO

David Wilkerson (1931-2011)
April 12, 2019

Nella preghiera di Gesù al Padre, egli dice: “Io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi” (Giovanni 17:11). Stava dicendo: “Abbiamo deciso di poter portare nel nostro patto chiunque crede in me. Ora, Padre, Io ti chiedo di portare questi cari sotto le stesse promesse del patto che hai fatto a me”.

Cos’ha a che fare con te e con me questo patto che c’è fra il Padre ed il Figlio? É un’immagine d’amore per la sua amata creazione. Egli fece questo patto perché non voleva lasciare a Satana nemmeno un solo suo figlio. Riguarda il suo eterno amore per il suo popolo.

Il Padre diede suo Figlio, il Figlio diede la sua vita e noi ne riceviamo tutti i benefici. Per via del mutuo consenso, il Padre ed il Figlio fecero questo patto per mantenere e preservare il seme di Cristo. Ci assicura che arriveremo fino alla fine e verremo tenuti al sicuro.

Dunque la promessa di salvarci e liberarci, ma anche la fiducia che Dio la manterrà ha un precedente nella relazione fra il Padre ed il Figlio.

Il Padre guidò il Figlio proprio come aveva promesso? Il suo Spirito rafforzò il Figlio donandogli incoraggiamento e consolazione? Lo guidò attraverso tutte le sue tentazioni e le prove? Lo protesse dalle potenze del male? Lo portò a casa in gloria vittorioso? Restò Dio fedele alla sua parte del patto?

Sì, assolutamente! Ed il Padre che ha mantenuto le promesse del suo patto a suo Figlio ha fatto un eterno giuramento e farà lo stesso per noi. Gesù confermò questa parte del patto quando disse: “Ho ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno, come noi siamo uno; io in loro e tu in me” (Giovanni 17:22-23).

Se resti in Cristo, dimori in lui e ti fidi di lui, vedrai per certo la sua gloria!

I SEGNI DELLA VENUTA DI CRISTO

I SEGNI DELLA VENUTA DI CRISTO

David Wilkerson (1931-2011)
April 11, 2019

“Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a sorprendervi come un ladro” (1 Tessalonicesi 5:3-4).

Proprio ora il mondo è in subbuglio e la gente si chiede: “Il mondo sta andando fuori controllo? Stiamo assistendo alla fine?” Adesso sappiamo cosa voleva dire Gesù quando disse: “Vi saranno… angoscia delle nazioni… gli uomini verranno meno per la paurosa attesa di quello che starà per accadere al mondo, poiché le potenze dei cieli saranno scrollate” (Luca 21:25-26).

Quando Gesù diede questo avvertimento, aggiunse questa dichiarazione: “Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nuvola con potenza e grande gloria. Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra liberazione si avvicina” (21:27-28).

Tutte le cose terrificanti che vediamo arrivare sulla terra adesso hanno a che fare con la venuta di Cristo. Al di là delle tenebre che coprono la terra, si sta formando una nuvola in cielo e presto Cristo entrerà con quella nuvola e si rivelerà al mondo intero. “Così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino” (21:31).

I cristiani ai tempi di Paolo volevano che lui scrivesse loro in merito ai tempi profetici, ma Paolo rispose loro che: “il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo” (1 Tessalonicesi 4:16). Continuò a descrivere gli eventi e dopo disse: “Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole” (4:18).

L’esortazione di Paolo voleva essere un incoraggiamento. Anche oggi, non dobbiamo agitarci o essere preoccupati per via degli eventi perché sappiamo bene che tutto è un segno della venuta del Signore Gesù per portare via con sé il suo popolo.

Quando Gesù disse: “Alzate il capo” (Luca 21:28), voleva dire di mantenere il nostro sguardo su di lui e sul suo ritorno! Questa è davvero la nostra meravigliosa speranza!

DAVANTI AL TRONO DEL PADRE

DAVANTI AL TRONO DEL PADRE

David Wilkerson (1931-2011)
April 10, 2019

I servi di Dio devono andare alla sua presenza completamente persuasi che egli risponderà. È cosa buona portare le promesse di Dio in preghiera con te, per restare saldo su di esse e per ricordargliele. Certamente, egli non ha problemi di memoria, ma il Signore ama sentirci portare le sue promesse davanti a lui.

A Pietro fu data una visione e si domandò cosa volesse dire. “Mentre Pietro stava ripensando alla visione, lo Spirito gli disse: «Ecco tre uomini che ti cercano»” (Atti 10:19). Questo passaggio della Scrittura ci dice che quando Dio dichiara che qualcosa è vera, noi dobbiamo credergli e restare saldi su di essa senza badare alla nostra carne. Semplicemente non possiamo misurare l’affidabilità della Parola Dio esaminando la nostra situazione o la nostra stima. Se lo facciamo, finiremo solo per vedere quando siamo indegni arrivando a non basarci più sulla sua Parola appropriandocene.

La Bibbia dice che dobbiamo fare delle richieste davanti al trono di Dio e Cristo è lì come nostro intercessore o avvocato. “Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo” (1 Timoteo 2:5). “Dal momento che vive sempre per intercedere per loro” (Ebrei 7:25). “E se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato[a] presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto” (1 Giovanni 2:1).

Per mezzo del sangue versato da Gesù sulla croce, le porte per andare davanti al trono di Dio sono aperte e abbiamo accesso personale per portare le nostre richieste a Dio. Abbiamo anche lo Spirito Santo, che è il nostro “paracleto”, ma è anche un consigliere, avvocato, consolatore, mediatore e intercessore. Egli ci ricorda i decreti eterni e la costituzione divina che formano la Parola di Dio, così da poter avere le sue incredibili promesse.

È rassicurante sapere che Dio è davvero felice quando ci accostiamo al suo trono con franchezza, chiedendogli di restare fedele alla sua stessa Parola. E farà in modo di farti sentire che si compiace di te.