DUE PILASTRI DELLA PACE

DUE PILASTRI DELLA PACE

David Wilkerson (1931-2011)
May 2, 2019

“A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida… Sulla via dei tuoi giudizi, Signore, noi ti abbiamo aspettato! Al tuo nome, al tuo ricordo anela l’anima” (Isaia 26:3, 8).

Quando stai affrontando giorni difficili, Satana vuole derubarti di ogni speranza consumandoti con pensieri premonitori. Potresti impantanarti dalla paura se sei ossessionato dai tempi incerti o dal tempo perso a cercare di capire il futuro.

Isaia fu sopraffatto da ciò che vide accadere nel mondo intorno a lui, ma la Scrittura rivela che godette di grande pace per due motivi:
•Isaia era in costante comunione con Dio in preghiera. “Signore, noi ti abbiamo aspettato! Al tuo nome, al tuo ricordo anela l’anima”(26:8). Isaia era preparato a tutto, perché stava già “pregando senza sosta”.
•Si abbandonò alla semplice fiducia nel Signore, la sua roccia. “Confidate per sempre nel Signore, perché il Signore, sì, il Signore, è la roccia dei secoli” (26:4). “Ecco, Dio è la mia salvezza; io avrò fiducia e non avrò paura di nulla, poiché il Signore, il Signore è la mia forza e il mio cantico” (12:2).

La stessa meravigliosa prospettiva che Isaia aveva nei tempi difficili del suo tempo è a nostra disposizione oggi. Le promesse di riposo si applicano a “tutti coloro che sono fermi nei loro sentimenti”.

“In quel giorno si dirà: «Ecco, questo è il nostro Dio; in lui abbiamo sperato ed egli ci ha salvati. Questo è il Signore in cui abbiamo sperato; esultiamo, rallegriamoci per la sua salvezza!»” (Isaia 25: 9).

Mentre la tempesta infuria intorno a te, vai al Signore in preghiera, come fece Isaia? Se è così, allora stai guadagnando forza. Fissa la tua mente all’amore sovrano del tuo Padre celeste e lui rivelerà continuamente il suo potere a te e ti incoraggerà a superare tutto.

DAVANTI AL TRONO DEL PADRE

DAVANTI AL TRONO DEL PADRE

David Wilkerson (1931-2011)
April 10, 2019

I servi di Dio devono andare alla sua presenza completamente persuasi che egli risponderà. È cosa buona portare le promesse di Dio in preghiera con te, per restare saldo su di esse e per ricordargliele. Certamente, egli non ha problemi di memoria, ma il Signore ama sentirci portare le sue promesse davanti a lui.

A Pietro fu data una visione e si domandò cosa volesse dire. “Mentre Pietro stava ripensando alla visione, lo Spirito gli disse: «Ecco tre uomini che ti cercano»” (Atti 10:19). Questo passaggio della Scrittura ci dice che quando Dio dichiara che qualcosa è vera, noi dobbiamo credergli e restare saldi su di essa senza badare alla nostra carne. Semplicemente non possiamo misurare l’affidabilità della Parola Dio esaminando la nostra situazione o la nostra stima. Se lo facciamo, finiremo solo per vedere quando siamo indegni arrivando a non basarci più sulla sua Parola appropriandocene.

La Bibbia dice che dobbiamo fare delle richieste davanti al trono di Dio e Cristo è lì come nostro intercessore o avvocato. “Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo” (1 Timoteo 2:5). “Dal momento che vive sempre per intercedere per loro” (Ebrei 7:25). “E se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato[a] presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto” (1 Giovanni 2:1).

Per mezzo del sangue versato da Gesù sulla croce, le porte per andare davanti al trono di Dio sono aperte e abbiamo accesso personale per portare le nostre richieste a Dio. Abbiamo anche lo Spirito Santo, che è il nostro “paracleto”, ma è anche un consigliere, avvocato, consolatore, mediatore e intercessore. Egli ci ricorda i decreti eterni e la costituzione divina che formano la Parola di Dio, così da poter avere le sue incredibili promesse.

È rassicurante sapere che Dio è davvero felice quando ci accostiamo al suo trono con franchezza, chiedendogli di restare fedele alla sua stessa Parola. E farà in modo di farti sentire che si compiace di te.

SEI CONFUSO SULLA PREGHIERA?

SEI CONFUSO SULLA PREGHIERA?

David Wilkerson (1931-2011)
April 5, 2019

“Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso con sospiri ineffabili” (Romani 8:26). Lo Spirito Santo è venuto per guidarci ad una vita di preghiera.

Possiamo confonderci quando si parla di preghiera, facendola sembrare così complessa. Ci sono molte teorie che ci fanno confondere e fanno sorgere ogni sorta di domanda: “Quando una preghiera diventa intercessione? L’intercessione si misura in base al fervore, al chiasso o all’ammontare del tempo che passo sulle mie ginocchia? Come posso sapere se sto pregando secondo il volere di Dio? La preghiera mentale conta? Per cosa prego esattamente?”

Questa confusione può anche sopraffarci e potrebbe davvero portare la gente a non pregare. Eppure, non c’è mai stato un tempo più adatto di questo in cui il popolo di Dio ha bisogno di pregare. Anche al tempo suo, Paolo disse della terra: “La creazione geme” (Romani 8:22). Resoconti di devastazione e destini infausti giungono a noi da ogni angolo della terra e questi rapporti stanno preoccupando le persone di tutto il mondo. I cristiani non sono esenti dallo stress di ciò che sta accadendo nel nostro pianeta.

Mentre gli eventi globali peggiorano, rubando la pace della gente, la società è alla ricerca di una fonte di conforto, ma non la trova nella psicoterapia, nelle religioni morte, nelle cause e nemmeno nella carità. La sola fonte in questo periodo è la preghiera della fede.

Ecco alcuni pochi ma potenti modi in cui lo Spirito Santo gioca un ruolo nelle nostre preghiere:
•È nella preghiera che lo Spirito Santo manifesta la presenza di Cristo in noi.
•È nella preghiera che lo Spirito sigilla le promesse di Dio nei nostri cuori.
•È nella preghiera che il Consolatore ci parla di speranza.
•È nella preghiera che lo Spirito dona il suo conforto, pace e riposo alle nostre anime.

Fai questa preghiera: “Spirito Santo, tienimi in stretta comunione con Gesù. Fa’ che non mi possa dimenticare di passare del tempo da solo con colui che la mia anima ama. Portami sulle ginocchia, e lì gusterò il suo conforto”.

IL SIGNORE AMA LA SUA CHIESA

IL SIGNORE AMA LA SUA CHIESA

David Wilkerson (1931-2011)
March 27, 2019

Giobbe chiese: “Che cosa è l’uomo perché tu lo renda grande e presti a lui attenzione, e lo visiti ogni mattina mettendolo alla prova ad ogni istante?” (Giobbe 7:17-18).

Ebrei 12:1 ci dice che il mondo è circondato da un gran numero di testimoni che sono in Cristo nella gloria. Di cosa sono testimoni e a chi portano questa testimonianza? Essi parlano alla nostra generazione attraverso le loro vite e le loro parole come leggiamo nella Scrittura. Io credo che ci dicano tre cose:
1.Sono testimoni del fatto che il cuore di Dio è volto ancora a salvare questo mondo perduto. Dio è ancora all’opera, versando il suo Spirito su ogni carne e muovendosi su ogni uomo e donna di ogni nazione.
2.Il cuore di Dio è ancora desideroso di amare e preservare la sua chiesa. Anche in mezzo all’apostasia dilagante ed al peccato, il Signore ama il suo Corpo.
3.Il cuore di Dio è ancora rivolto su ognuno dei suoi figli. Il Signore non lascerà mai indietro uno solo dei suoi servi. La Scrittura ci dice: “Gli occhi del Signore sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti alla loro preghiera” (1 Pietro 3:12).

L’apostolo Pietro è fra questi testimoni e comprende il perché Dio sia così paziente. Egli tradì Gesù giurando di non averlo mai conosciuto. Pietro direbbe che Dio trattiene il suo giudizio su questa generazione, anche se ci sono moltitudini che ancora lo tradiscono e lo rinnegano proprio come fece lui.

L’apostolo Paolo è anche lui fra questi testimoni e porta la testimonianza dell’illimitato amore di Dio. Paolo macchiò il nome di Cristo, fu un terrorista che perseguitava il popolo di Dio per poi trascinarli in prigione o ucciderli. Ma fece tutto questo per ignoranza. Paolo avrebbe detto a noi di essere pazienti con questa generazione perché ci sono molti che peccano nell’ignoranza, proprio come fece lui. Non hanno ancora ricevuto il messaggio del vangelo.

Com’è rassicurante sapere che gli occhi di Dio sono sempre su di noi e che il suo cuore è disposto ad amare ognuno dei suoi figli.

UN AUMENTO DELLA PRESENZA DI DIO

UN AUMENTO DELLA PRESENZA DI DIO

David Wilkerson (1931-2011)
March 26, 2019
Dio oggi sta facendo una cosa nuova nella sua chiesa. Questa grande opera dello Spirito non si può trovare in un unico luogo. Sta accadendo in tutto il mondo, ma non è necessario viaggiare molto per vederlo. In effetti, questa “nuova cosa” di Dio potrebbe anche accadere vicino a te, nella tua chiesa.
Dio sta suscitando ministri e persone che si impadroniranno della sua vera benedizione. Questa benedizione è stata travisata e contaminata dalla chiesa moderna, e ora il Signore desidera rinnovarla per le persone che chiama. Dio disse a Mosè che c’era solo una formula per la sua benedizione (leggere Numeri 6:22-27) ed altri metodi di benedizione sono inaccettabili per lui. La benedizione di cui parla a Mosè è triplice:
“L’Eterno ti benedica e ti custodisca” (Numeri 6:24). Questo ci parla del potere protettore di Cristo. È il principio di ogni benedizione: la consapevolezza di essere custoditi da Cristo stesso. Il popolo di Dio degli ultimi giorni afferrerà le promesse del suo patto e Dio darà loro un cuore nuovo ed un santo timore.
“L’Eterno faccia risplendere il suo volto su di te e ti sia propizio” (6:25). Questo descrive una chiesa con una chiara coscienza, non arida. Dopo tutto, Dio non può mostrarti la sua “faccia”, cioè, la gloria della sua grazia, finché non sei sicuro in lui. Questo implica il suo favore; non sei più straniero per Dio ma favorito ai suoi occhi.
“L’Eterno rivolga il suo volto su di te e ti dia la pace” (6:26). Questo parla di un aumento della presenza di Dio. Ecco un segno della cosa nuova che Dio sta facendo: un popolo prostrato che riceve il tocco d’amore di Dio e la sua rassicurazione. Quel tocco intimo li fa restare prostrati in preghiera ed essi ascoltano la sua voce chiaramente. Nel frattempo un ministero puro sta nascendo dentro di loro.
I servi che sono stati alla presenza di Dio non sono ansiosi o senza una guida. Sono dotati di una grande pace e per via di questa pace essi assomigliano di più a Cristo. È meraviglioso sapere che possiamo entrare alla sua presenza liberamente.

DIO MANTIENE LA SUA PAROLA

DIO MANTIENE LA SUA PAROLA

David Wilkerson (1931-2011)
March 21, 2019

L’audacia nella preghiera viene dall’avere la conoscenza di qualcosa chiamata “precedente vincolante”. Se riesci a comprendere questa verità essa cambierà per sempre il modo in cui preghi. Un precedente è un “caso precedente” che serve da esempio ai casi che seguono. Ed un “precedente vincolante” è una decisione legale fatta nel passato che diventa una regola perentoria per casi simili nel futuro. Per i giudici, questo vuol dire rispettare una decisione che è stata già presa.

I buoni avvocati si affidano spesso ai “precedenti vincolanti” per i loro casi perché sanno che un precedente reggerà davanti alla corte. Ricercano nei loro libri di legge per trovare casi favorevoli del passato che possano rafforzare le loro argomentazioni in tribunale e vanno anche alla ricerca di consigli da parte di legali esperti che possano far loro notare decisioni precedenti pertinenti ai loro casi.

In tutta la Bibbia troviamo uomini e donne santi che vanno alla ricerca di questi “precedenti vincolanti”. Un perfetto esempio di ciò è il Re Giosafat. Quando Giosafat regnava su Giuda, affrontò un esercito che invase il paese. La nazione tremò inerme davanti a questa possente armata, dunque Giosafat: “si dispose a cercare l’Eterno, e proclamò un digiuno per tutto Giuda” (2 Cronache 20:3). Il popolo pregò, digiunò, intercedette e si pentì ed il re ricordò a Dio le grazie precedenti:

“O Eterno, Dio dei nostri padri, non sei tu il DIO che è nel cielo? Sì, tu domini su tutti i regni delle nazioni; nelle tue mani sono la forza e la potenza e non c’è nessuno che ti possa resistere” (20:6). Giosafat stava vincolando Dio alle sue precedenti liberazioni: “Non sei stato tu, il nostro DIO, che ha scacciato gli abitanti di questo paese davanti al tuo popolo Israele e l’ha dato per sempre alla discendenza del tuo amico Abrahamo?” (20:7).

Giosafat ricordò a Dio: “Signore, hai dato al tuo popolo una parola eterna ed io adesso la porto davanti a te. Le promesse che hai fatte ad Abrahamo ed ai nostri padri ti vincolano a realizzarle per noi”. Ovviamente, Dio rispose ad a Giosafat ed il nemico di Giuda venne sconfitto. Dio mantenne la sua Parola.

Sii audace nella preghiera oggi e guardalo realizzare le sue promesse nella tua vita.

UN INVITO AD ANDARE CON FIDUCIA DAVANTI A DIO

UN INVITO AD ANDARE CON FIDUCIA DAVANTI A DIO

David Wilkerson (1931-2011)
March 19, 2019

“Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per ricevere aiuto al tempo opportuno” (Ebrei 4:16). “In cui abbiamo la libertà e l’accesso a Dio nella fiducia mediante la fede in lui” (Efesini 3:12).

Quando Dio ci dice di accostarci con fiducia al suo trono, non è un suggerimento, è una sua preferenza, è bisogna prestargli attenzione. “Molto può la preghiera del giusto, fatta con efficacia” (Giacomo 5:15). La parola “efficacia” viene da una parola Greca che vuol dire “una posizione ferma”. Suggerisce un’attitudine inamovibile, incrollabile. Proprio come il “fervore” parla di una fiducia costruita su una solida evidenza, prova assoluta che supporta la nostra richiesta. Insieme, queste due parole, fiducia efficace, vogliono dire approcciarsi al cospetto di Dio pienamente convinti di avere un caso ben preparato, al di là delle emozioni, dei clamori e dell’entusiasmo pompato.

Una tale preghiera può solo venire da un servo che cerca la Parola di Dio ed è pienamente persuaso che il Signore la onorerà certamente. Infatti, è importante che nessuno di noi vada alla presenza di Dio senza portarsi appresso la sua Parola. Il Signore vuole che noi portiamo a lui le sue promesse, ricordandogliele, perché ha un impegno che certamente manterrà.

Alcuni cristiani di oggi dicono: “In realtà non chiedo molto a Dio. Prego solo per la sua volontà nella mia vita, che i suoi piani si compiano sulla terra. Lo cerco solo perché è Lui, non per i suoi doni”. Anche io ho detto questo qualche volta perché pensavo che questa attitudine fosse santa, ma in verità non lo è. L’onnisciente e onnipotente Dio della creazione ha dato a noi il suo personale invito per avvicinarci al suo trono e per fargli poi delle richieste.

I momenti silenziosi di lode sono qualcosa di meraviglioso. Ma arrivano momenti in cui le condizioni delle nostre vite diventano così critiche che è necessario utilizzare un altro tipo di preghiera. In quei momenti, la porta è aperta e noi dobbiamo andare davanti al Signore con fiducia che egli manterrà ma sua Parola.

SETTE PASSI AL GIORNO PER AVERE PIU’ FIDUCIA IN DIO

SETTE PASSI AL GIORNO PER AVERE PIU’ FIDUCIA IN DIO

Hai mai sentito dire da qualcuno che dobbiamo imparare ad avere fiducia nel Signore con tutto il cuore? Questa citazione di un verso tratto dal terzo capitolo del libro dei Proverbi rappresenta molto più che una semplice indicazione di vita. Gettando lo sguardo si altri testi biblici scopriremo i passi da fare ogni giorno per camminare con Dio.
1. NON DIPENDERE DA TE STESSO

Viviamo in un mondo in cui la fiducia deve essere conquistata nelle persone che sono diventate diffidenti. Ma il re Solomone, scrittore del libro dei Proverbi, sapeva bene che la fiducia in Dio è il punto dal quale ogni giorno dobbiamo cominciare: “Confida nel Signore con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento” (Proverbi 3:5). La maggior parte di noi ha affrontato nella vita delusioni che ci hanno insegnato che possiamo dipendere solo da noi stessi. Ma per vivere la vita che Dio ci propone, dobbiamo imparare a riposare nella saggezza di Dio. “Oh, profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie!” (lettera ai Romani 11:33).

Fidiamoci di Dio! Ogni giorno mettiamo consapevolmente da parte i nostri progetti, le nostre aspettative e arrendiamoci al Suo piano per noi, affidandoci esclusivamente a Lui!
2. GRIDA A DIO

C’è bisogno di impegno per dipendere da Dio, e l’unico modo di farlo è scoprire che abbiamo bisogno di gridare a Lui: “Riconoscilo in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri” (libro dei Proverbi 3:6). Quando preghiamo, riconosciamo che i progetti di Dio, le Sue vie, sono superiori ai nostri. La Bibbia promette che, quando ci rivolgiamo a Dio in preghiera, Egli ci ascolta: “La sera, la mattina e a mezzogiorno mi lamenterò e gemerò, ed egli udrà la mia voce” (Salmo 55:17). Consegnamo giorno per gioro le chiavi della nostra vita a Dio, fiduciosi che saprà come condurci anche nelle nostre vie.
3. FUGGI DAL MALE

Ci sono tante cose che possono ostacolare il nostro rapporto con Dio. Giovanni, scrittore del quarto Vangelo, le descrive come “la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita” (1 Giovanni 2:16). Scopriamo così che dobbiamo andare alla fonte delle benedizioni, a Dio, concentrandoci sulle cose che Egli gradisce: “Non ti stimare saggio da te stesso; temi il Signore e allontanati dal male” (libro di Proverbi 3:7). Vivere secondo il piano di Dio sarà possibile se ci separeremo da quelle influenze che tendono a trascinarci verso il basso. “Fuggi le passioni giovanili e ricerca la giustizia, la fede, l’amore, la pace con quelli che invocano il Signore con un cuore puro“ (seconda lettera a Timoteo 2:22). Sarà facile? Per niente! Fuggire dai desideri che ci attirano lontano da Dio comporta spendere del tempo per gridare a e appoggiandosi solo a Lui.

Ma il nostro Creatore promette di onorare il nostro impegno con Lui quando evitiamo il male: “Questo sarà la salute del tuo corpo e un refrigerio alle tue ossa“ (libro dei Proverbi 3:8). Fare il male sarebbe la cosa più facile da fare, ecco perché dobbiamo cambiare seriamente!
4. METTI DIO AL PRIMO POSTO

Certo, è più facile mettere noi stessi al primo posto! Spesso possiamo vivere una vita “me-stesso-centrica”, specialmente quando si parla di denaro! Ma Solomone, che di ricchezza ne ha avuta in abbondanza, era conscio del fatto che quanto aveva, in realtà, non gli apparteneva! Scrisse: “Onora il Signore con i tuoi beni e con le primizie di ogni tua rendita; i tuoi granai saranno ricolmi d’abbondanza e i tuoi tini traboccheranno di mosto” (libro di Proverbi 3:9-10). Onoriamo Dio offrendo per l’opera Sua una parte di quanto Lui provvede per noi, istituiamo così anche nel nostro cuore una vita “Dio-centrica”.
5. VALUTATI CON LA PAROLA DI DIO

Diciamo la verità: siamo più bravi a lodare noi stessi giustificando facilmente i nostri errori, che a valutarci onestamente! Il profeta Geremia coglie molto bene scrive: “Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo?” (libro di Geremia 17:9). Per misurarci dobbiamo conoscere la verità che viene da Dio e che troviamo nella Sua Parola. Talvolta forse il Signore dovrà richiamarci amorevolmente: “Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore, non ti ripugni la sua riprensione“ (libro di Proverbi 3:11) e più ameremo la Bibbia, più potrà accadere. “Ho conservato la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te” (Salmo 119:11).
6. ASCOLTA LO SPIRITO SANTO

Gesù ha promesso di inviare lo Spirito Santo alla Chiesa, vera bussola spirituale: “Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto“ (Vangelo di Giovanni 14:26). Nella nostra giornata lo Spirito Santo desidera guidarci, condurci in tutta la verità e proteggerci.
7. RIMANI NELL’AMORE DI DIO

Di fronte ai fatti della vita in questo mondo difficile a volte possiamo chiederci se Dio si sta prendendo cura di noi. Ci viene da chiedere: “Perché accadono cose brutte? Dov’è Dio quando ho bisogno di Lui?” Ma Salomone ci ricorda che Dio non ci lascerà in balia di noi stessi: “Perché il Signore riprende colui che egli ama, come un padre il figlio che gradisce“ (libro dei Proverbi 3:12). Anche per mezzo delle tempeste della vita, Dio userà queste sfide per modellarci. Quando ci renderemo conto di questo, la nostra prospettiva rispetto quanto accade si ribalterà completamente e non vedremo più le nostre “battute d’arresto” come fallimenti, bensì come momenti in cui Dio, come Padre amorevole, lavora in noi.

Possiamo affidarci al Signore con tutto il cuore ogni giorno! Egli si prenderà cura di noi donandoci benedizione dopo benedizione! Naturalmente, fare ogni giorno questi passi non è facile! Ecco perché Gesù ha detto che dobbiamo rinnegare noi stessi e seguire Lui (cfr. Vangelo di Matteo 16:24). Affidarsi veramente a Dio ci impegnerà ogni giorno dall’alba al tramonto, ma non sareno mai soli: “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente” (Vangelo di Matteo 28:20). Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia”

UN PRINCIPIO DI GESÙ

UN PRINCIPIO DI GESÙ

Gary Wilkerson
March 4, 2019

“Il digiuno di cui mi compiaccio non è forse questo: spezzare le catene della malvagità, sciogliere i legami del giogo rimandare liberi gli oppressi, spezzare ogni giogo?” (Isaia 58:6).

Dio farà qualcosa di soprannaturale attraverso il digiuno e la preghiera. Isaia 58:10 ci dice: “se provvedi ai bisogni dell’affamato e sazi l’anima afflitta, allora la tua luce sorgerà nelle tenebre e la tua oscurità sarà come il mezzogiorno”.

Dio ci sta dicendo che il vero digiuno cambierà il nostro focus e cominceremo a vivere di più per gli altri e meno per noi stessi; dall’essere egocentrici e assecondare i nostri desideri al vivere una vita dedita a soddisfare i desideri dell’afflitto. Coloro che vivono per soddisfare i propri desideri vedono svanire ogni tentativo di realizzarli, diventando frustrati non vedendo concretizzarsi ciò che stanno da tempo desiderando.

Il vero digiuno non è solo l’astinenza dal cibo; è l’idea di consacrare noi stessi a Dio, separandoci da qualcosa che possa permettere al nostro cuore di svegliarsi e vedere il bisogno della gente sofferente. Potrebbe trattarsi di persone che si incontrano in missione in giro per il mondo o potrebbe anche essere la tua stessa famiglia. Fu Gesù a creare questo principio di vita incentrata sul prossimo.

“L’Eterno ti guiderà del continuo sazierà la tua anima nei luoghi aridi e darà vigore alle tue ossa, tu sarai come un giardino annaffiato e come una sorgente d’acqua le cui acque non vengono meno” (58:11). Dio ti dona il suo potere, la sua gloria, la sua presenza quando cominci a vivere per gli altri. Dio è inoltre colui che trasforma il nostro cuore affinché questo cambiamento avvenga, il cambiamento dall’essere egocentrici all’essere Dio-centrici e altruisti.

Se permetti allo Spirito Santo di afferrare il tuo cuore e allontanare ogni dubbio, paura ed eccessiva preoccupazione per le cose di questo mondo, egli ti trasformerà. Qualcosa di soprannaturale accadrà in te affinché qualcosa di soprannaturale accada attraverso di te.

LE BUGIE DEL DIAVOLO SULLA SPERANZA

LE BUGIE DEL DIAVOLO SULLA SPERANZA

David Wilkerson (1931-2011)
February 21, 2019

Cos’è che può fare il popolo di Dio per toccare il cuore del Signore in questi tempi difficili? La chiesa non ha alcun potere per fare qualcosa? Dobbiamo restare seduti ed attendere il ritorno di Cristo o siamo chiamati a compiere azioni drastiche? Quando tutto ciò che è intorno a noi trema, i cuori degli uomini vengono meno per la paura, siamo chiamati a prendere le armi spirituali e batterci con l’avversario? Certamente, i seguaci di Cristo hanno un ruolo in questi tempi oscuri, ma cos’è che dobbiamo fare? Dobbiamo uniformarci con il mondo, cercando di afferrare la nostra parte? No, mai!

Durante il periodo in cui visse il profeta Gioele, arrivò per Israele un giorno oscuro come mai era stato visto prima nella storia. Il profeta arrivò anche a gridare: “Ahimè, per quel giorno! Poiché il giorno dell’Eterno è vicino” (Gioele 1:15). Il consiglio di Gioele per Israele fu: “«Perciò ora», dice l’Eterno, «tornate a me con tutto il vostro cuore, con digiuni, con pianti e con lamenti»… tornate all’Eterno, il vostro DIO, perché egli è misericordioso e pieno di compassione, lento all’ira e di grande benignità” (Gioele 2:12-13).

Ecco la chiamata di Dio per la chiesa: “Non vi scoraggiate e non disperate. Non dovete credere alle bugie del diavolo che non c’è più speranza”. Ma al contrario, secondo Gioele, il grido del popolo al Signore doveva essere: “Signore, poni fine a tutto questo nel tuo nome. Non permettere che la tua chiesa venga presa in giro ancora una volta”. Ed il Signore rispose: “Anche adesso, nonostante se voi mi abbiate messo fuori da tutto e la mia compassione vi sembra impossibile, anche se il genere umano ha ridicolizzato i miei avvertimenti, la paura e l’oscurità stanno coprendo la terra, anche adesso, io vi esorto di tornare a me e mostrare al mondo la mia misericordia”.

Satana vuole che la chiesa pensi che non ci sia speranza ma Dio viene a noi attraverso le parole di Gioele: “C’è speranza e misericordia, anche adesso. Io sono mansueto e lento all’ira ed ora è tempo per voi di tornare a me in preghiera”. È tempo di tornare al Signore in preghiera come mai prima!