IL TUO AMORE E’ VIVO?

IL TUO AMORE E’ VIVO?

Se riesci a vivere la tua vita di tutti i giorni affrontando ogni sorta di interruzioni e pretese e comunque non trovare dieci minuti da spendere alla presenza di Dio, il tuo amore sta morendo.

Pensaci: se ami qualcuno in modo esclusivo al di sopra di tutti gli altri, farai sì che quella persona si senta l’essere più importante sulla faccia della terra. Tutto il resto impallidisce al confronto.

Non è forse così che all’inizio amavi tua moglie mentre la corteggiavi? Se chiamava mentre eri occupato, lasciavi tutto pur di parlare con lei. Se qualcuno si intrometteva nel vostro tempo insieme, ne eri infastidito. Tutto il resto passava in secondo piano negli sforzi di sviluppare l’amore fra voi.

Molti cristiani oggi vanno avanti per settimane, persino mesi, senza spendere tempo di qualità con Gesù. Come possono amare Gesù con un cuore integro se Lo trascurano per giorni a non finire?

Nel Cantico dè cantici, la sposa non riusciva a dormire perché il suo amato “…si era ritirato…” (Cantico 5:6). Questa donna si alzò nel bel mezzo della notte dicendo: “Il mio cuore veniva meno…L’ho cercato, ma non l’ho trovato; l’ho chiamato, ma non mi ha risposto” (stesso verso). Così corse subito per le strade, alla disperata ricerca del suo amore, gridando: “Hai visto il mio diletto?

Perché per lei si trattava di una questione tanto seria? Perché, come lei disse: “Questo è il mio diletto, questo è il mio amico” (verso 16). “Sono malata d’amore” (verso 8). Non poteva stare senza il suo diletto.

Come si sente Gesù quando imbandisce la tavola e attende con ansia la nostra compagnia, ma noi non ci facciamo mai vivi? La Bibbia ci definisce la Sua sposa, il Suo diletto, il Suo unico grande amore. Dice che siamo stati creati per avere comunione con Lui. Dunque, che tipo di rigetto deve provare quando continuiamo a mettere gli altri prima di Lui? by David Wilkerson

UN’ESCLAMAZIONE RIVELATRICE

UN’ESCLAMAZIONE RIVELATRICE

“…Signor mio e Dio mio!” (Giovanni 20:28)

Chi non ha imparato ad esclamare “Signor mio e Dio mio!” con tutta la mente e il cuore non è ancora entrato nella gioia di una vita cristiana davvero benedetta. Dobbiamo conoscere Cristo Gesù come il nostro personale Salvatore, ma anche come Signore della nostra esistenza, con tutto ciò che questo implica. Egli deve governare ogni cosa della nostra vita: questo sarà il nostro vero bene. Impariamo a dichiarare con grande convinzione e desiderio: “Signor mio e Dio mio!”. Pensiamo per un attimo a Tommaso: fin quando non proruppe in questa affermazione, la sua posizione di privilegio non gli servì a nulla. Di lui invidiamo che poté stare con il Signore in modo diretto. Di Gesù egli conobbe lo sguardo, il tono della voce, il modo di fare, le parole e le azioni: tutto era vivido nella sua mente, eppure questi ricordi non fecero che confonderlo e sconcertarlo. Egli conosceva tutto di Gesù, tuttavia, nonostante quella conoscenza, si ritrovò solo e sconsolato. Tommaso si ritrovava ad essere come in un sogno, dove tutto è velato, avvolto nella nebbia. La sua anima aveva prodotto tremolanti gemme di speranza: poi, un timore gelido le aveva investite, facendole morire. Ahimè! Povero Tommaso: in lui c’è qualcosa da biasimare, e assolutamente tutto da compatire! Ma oggi non esistono forse miriadi di uomini e di donne come lui? Sono persone per le quali l’evento di Cristo è da coniugare tutto al passato: fanno tesoro della Sua storia, ma non sperimentano mai la Sua presenza. Per loro Egli è soltanto un ricordo, un testo per infiniti sermoni, un nome su cui fondare principi dottrinali e teorie. Una conoscenza del genere rende simili a Tommaso: soli, timorosi e costantemente perseguitati dal dubbio e dal fallimento. Ma consideriamolo dopo questa esperienza. La rivelazione del Signore fu determinante. Ogni speranza in lui cominciò a riprendere vita: ogni sogno e desiderio dell’anima diventavano ora possibili. Tutta la sua vita interiore fu riempita e resa esuberante dal Signore risorto. Possa una fresca manifestazione di Cristo al tuo cuore indurti, non soltanto ad esclamare, ma a vivere il significato più autentico di queste parole: “Signor mio e Dio mio!”.
Chiese Cristiane Evangeliche – Assemblee di Dio in Italia